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“nel giorno”: Lettura: Is 52, 13-53, 12; Sal 87 (88); Epistola Eb 12, 1b-3; Vangelo: Gv 11, 55-12,11  "Signore, in te mi rifugio" 

“per la benedizione delle Palme”: Lettura: Zc 9, 9-10; Sal 47 (48); Epistola Col 1, 15-20; Vangelo: Gv 12, 12, 16 "Ecco, o figlia di Sion, il tuo re" 

 

All’inizio della Settimana Autentica l’epistola invita a tenere “fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento”.

La profezia di Isaia ne anticipa i lineamenti, consentendo di identificarlo con “l’uomo dei dolori che ben conosce il patire”, del quale la Chiesa sta per commemorare l’agonia e la morte.

A caratterizzare tutte le messe della domenica delle Palme ambrosiana, a eccezione di quella che segue la benedizione e la processione con gli ulivi e le palme, che ha un ordinamento proprio, è il brano giovanneo della cena in Betania e dell’unzione dei piedi di Gesù da parte della sorella di Lazzaro. Il testo costituisce, allo stesso tempo, il coronamento dell’itinerario catechetico battesimale e il preludio del Triduo santo, in particolare della deposizione di Gesù nel sepolcro. Se questo secondo significato è esplicitamente ricavabile dalla pericope evangelica, la prima prospettiva è intuibile nel commento che ne fa sant’Agostino nei già richiamati “Trattati sul vangelo di Giovanni”: “(Gesù) torna a visitare premurosamente il risorto (Lazzaro) e, per festeggiare questa risurrezione, partecipa lieto alla cena che gli ha preparato la sua Chiesa, nella quale chi era morto si ritrova con i convitati insieme con Cristo”.

Anche l’unzione compiuta da Maria è interpretata secondo un senso spirituale, del tutto confacente alla preparazione dei catecumeni, a partire dall’aggettivo “pisticus” usato dall’evangelista per caratterizzare il nardo versato da Maria.

Ritenerlo, sempre secondo sant’Agostino, “come un’indicazione del luogo da cui proveniva quell’unguento prezioso” non impedisce di considerarlo atto “ad esprimere magnificamente qualcosa di misterioso. In greco infatti “pistis significa fede”. Da qui l’esortazione del santo vescovo di Ippona: “sappi che «il giusto vive nella fede». Ungi i piedi di Gesù: segui le sue orme, conducendo una vita degna”.

(Don Norberto Valli, in "La Vita in Cristo e nella Chiesa")

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