60esimo Parrocchia 17.11.1963-17.11.2023

 

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LE TRE "ELEVAZIONI" DEL PANE E DEL VINO

Dossologia ("Per Cristo, con Cristo, in Cristo...")

Questa la consapevolezza che matura col gesto dell’elevazione del pane
e del vino alla preghiera eucaristica, accompagnata dalla dossologia.
La terza elevazione del pane e del vino si compie a conclusione della
Preghiera Eucaristia, quando viene proclamata la solenne acclamazione
finale, detta dossología. Essa è introdotta dalla formula: “Per Cristo,
con Cristo e in Cristo”. A differenza di quanto avviene dopo la
consacrazione, il pane e il vino consacrati sono qui elevati insieme.
Qual è il valore di questa terza elevazione? Ci rende consapevoli che
solo unita a Gesù Cristo la Chiesa può elevare un vero culto alla gloria
di Dio; unisce il sacerdozio ministeriale e quello battesimale nell’unica
acclamazione di lode; diventa appello pressante ad accostarci alla mensa
del Signore, per essere una sola cosa con lui e tra di noi.

27/09/2015

Consacrazione-elevazione

Dopo aver richiamato l’attenzione dei fedeli sul «mistero della fede»,
questo il significato dell’elevazione del pane e del vino dopo la
consacrazione.
La seconda elevazione del pane e del vino nella celebrazione eucaristica
avviene al momento della Consacrazione. Siamo al centro della Preghiera
Eucaristica e al cuore della Messa. Come vivere questo momento?
In atteggiamento di amorosa adorazione, accogliendo l’invito a riconoscere
nel pane e nel vino il Corpo e il Sangue del Signore, offerti in sacrificio
per la nostra redenzione. Come aiutarsi a entrare in questo atteggiamento?
Attraverso il silenzio, il raccoglimento interiore, una breve invocazione
personale, l’atto dell’inginocchiarsi laddove è possibile e il sentirsi
Chiesa nel comune sguardo rivolto all’altare.

20/09/2015

Presentazione dei doni

Col pane e il vino i fedeli portano loro stessi, riconoscono l’amore del
Creatore e si dispongono a lasciare che la loro vita sia trasformata dalla
comunione con Cristo.
La prima avviene dopo che il pane e il vino sono stati portati all’altare.
Il sacerdote li presenta al Padre innalzandoli a lui. Lo fa con gratitudine,
poiché in verità essi vengono da lui come frutto della terra e soprattutto
perché diventeranno il Corpo e il sangue del Signore. Sono doni ricevuti,
offerti e trasformati: l’opera di misericordia di Dio si intreccia così con
la nostra offerta consapevole e riconoscente.

13/09/2015