60esimo Parrocchia 17.11.1963-17.11.2023

Domenica 21 febbraio

No alla nuova idolatria del denaro

Dt 6,4a; 11,18-28; Sal 18 (19); Gal 6,1-10; Gv 4,5-42

Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore - gli dice la donna -, dammi quest ’acqua, perché io non abbia più sete».. (Gv 4,13-15a)

La sete è il simbolo dei nostri desideri più profondi, dei nostri desideri più autentici, e Gesù ci dice che c’è una sovrabbondanza di vita che solo lui può donare. Questo dono, il Signore è venuto a portarlo per tutti, il suo invito a bere quest’acqua che zampilla per la vita eterna è gratuito e sempre disponibile. C’è una sete legata ai diritti fondamentali di ogni uomo e ai beni di prima necessità, ma c’è anche la sete di Dio, che ci spinge ad abbracciare l’annuncio liberante del perdono dei peccati e del male commesso in nome di una comunione che ci viene promessa per la vita eterna.

Preghiamo

C'è nell ’anima una preghiera
che non conosce tregua: è il desiderio.Qualunque cosa tu faccia,
se desideri amare Dio tu non smetti mai di pregare.
Se vuoi non smettere di pregare,
non smettere nemmeno di desiderare.
S. Agostino