No al pessimismo sterile
La gioia del Vangelo è quella che niente e nessuno ci potrà mai togliere (cfir Gv 16,22). I mali del nostro mondo - e quelli della Chiesa - non dovrebbero essere scuse per ridurre il nostro impegno e il nostro fervore. Consideriamoli come sfide per crescere. Inoltre, lo sguardo di fede è capace di riconoscere la luce che sempre lo Spirito Santo diffonde in mezzo all ’oscurità, senza dimenticare che «dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia» (Rm 5,20). La nostra fede è sfidata a intravedere il vino in cui I’acqua può essere trasformata, e a scoprire il grano che cresce in mezzo delta zizzania.
Anche se con la dolorosa consapevolezza delle proprie fragilità, bisogna andare avanti senza darsi per vinti, e ricordare quello che disse il Signore a san Paolo: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza» (2 Cor 12,9). II trionfo cristiano è sempre una croce, ma una croce che al tempo stesso è vessillo di vittoria, che si porta con una tenerezza combattiva contro gli assalti del male.
(E.G. 84-85)
Impegno settimanale
Cerco di vedere Gesù nelle persone che incontro e le ricordo nella preghiera.
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