60esimo Parrocchia 17.11.1963-17.11.2023

C’è una parola che ci fa capire dov’è che si trova tutta questa folla, quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Dove siamo?
Siamo in un deserto!
E questi qui vanno dietro a Gesù. Si capisce che avevano intuito che Gesù è una persona straordinaria. Andavano dietro.

E pensate, anche noi viviamo del deserto, tutte le paure che abbiamo le preoccupazioni, le tristezze, le pesantezze, le angosce, le malattie, i lutti.

Tante volte diciamo: Signore siamo anche noi come nel deserto. E Gesù cosa fa? Guarda la folla. E c’è un verbo importante ragazzi, tenetelo sempre presente. Cosa fa,cosa dice Gesù quando vede la folla?

Prima dice: “sento compassione”. Guardate che questa è una parola importante nel Vangelo. È la parola della misericordia, della tenerezza.

...il sacerdote volge lo sguardo verso il presepe e dice...

Avete fatto la porta delle tenerezza. Guardate che bella!

È Gesù che di fronte a questa gente che gli va dietro, si commuove, sente che le sue viscere si muovono e dice “ma io voglio bene a questa persone, io voglio fare qualcosa per queste persone”.<

E notate, Gesù compie il miracolo della moltiplicazione dei pani.

Ma non è un atto di magia.
È un miracolo. Gesù ha voluto aver bisogno dei discepoli perché dice “ma voi quanti pani avete?”
E loro cosa dicono? “Sette e pochi pesciolini..”

E Gesù parte da quelli che hanno e moltiplica all’infinito. Tant’è vero che raccolgono i pezzi avanzati.

Allora chi è Gesù? Gesù è colui che sfama, che placa la fame della gente, del popolo. E quindi Gesù ci dice: ”anche voi state attenti alla fame degli altri.”

Oggi è la domenica della solidarietà. Poi avete visto le opere di misericordia corporale, che qui nel presepe sono dentro: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, ecc.

E noi cristiani ci sentiamo interpellati, anche noi il poco che abbiamo vogliamo condividerlo.

Ma, ecco il punto d’arrivo. Ragazzi, Gesù facendo questo miracolo, ci dice una cosa ancora più grande.

Perché ad un certo punto, quando prende il pane, rese grazie, lo spezzò, lo diede…”

Dove troviamo queste parole noi tutte le domeniche quando veniamo a messa?

Nell’Eucarestia. Allora si può dire che questo miracolo che Gesù compie è un segno del Sacramento che stiamo celebrando.

Perché Gesù ci dice: ”guardate che il cibo non basta per far felice una persona". È importante, bisogna darsi da fare perché tutti l’abbiano, ma quando uno ha la pancia piena non è detto che sia felice.

Uno è felice, dice Gesù, quando incontra me che sono il pane della vita, quando viene dietro a me, quando impara a mettere in pratica il Vangelo, quando vive d’amore come vivo io, dice Gesù.

E allora quando uno dice di sì a Gesù, che è l’esperienza spero di tutti voi, capisce che è contento.

In Expo, quest’estate, c’era il Padiglione della Chiesa. C’erano scritte due frasi, in tutte le lingue. La prima era “dacci oggi il nostro pane quotidiano”, che è una frase del Padre Nostro e la chiesa dice “Signore fa che tutti abbiamo da mangiare, fa che impariamo a condividere il cibo che abbiamo.. Seconda frase, non di solo pane vive l’uomo.

Abbiamo bisogno di Gesù. E Gesù è Colui che si dona tutto per noi. Le domande da portare a casa questa domenica e magari parlarne con i vostri genitori e tra di voi sono,
Cos ‘è che nutre veramente la mia vita?
Quando sono veramente soddisfatto, contento, pieno perché ho la vita che mi scoppia dentro?
E quando invece sento il digiuno della vita perché sono scontento, sono arrabbiato?
Cos’è che nutre la mia vita?

Io sono qui a dirvi in questa visita pastorale:
“Ragazzi, guardiamo Gesù!”
Non diamo per scontato Gesù. Non diamo per scontato questo gesto della domenica che caratterizza le nostre comunità Il gesto più importante, che dicevo all’inizio.

Gesù abbiamo bisogno di Te Ti vogliamo bene perché Tu ti dai tutto per noi Vogliamo seguirti.

Per ascoltare la registrazione della lettura del Vangelo da parte di don Gabriele e l'omelia di Mons. Grarascia attiva il seguente collegamento.